Il FATF pubblica la guida “Best Practices on Asset Recovery: Enhancing global frameworks to deprive criminals of their proceeds”
Il Financial Action Task Force (FATF) ha diffuso una guida aggiornata relativa alle migliori prassi in materia di asset recovery – la Best Practices on Asset Recovery – volta a supportare gli Stati membri nell’implementazione degli standard rafforzati relativi al recupero degli attivi illeciti, in particolare alla luce delle modifiche alle Raccomandazioni 4 e 38 che obbligano gli Stati a potenziare le misure di identificazione, trattazione e restituzione degli utili derivanti da attività criminali.
La guida sottolinea che, nonostante le recenti innovazioni normative, la percentuale mondiale di recupero degli attivi rimane significativamente bassa e invita i legislatori, le Autorità giudiziarie, le Unità di informazione finanziaria e gli operatori privati a rafforzare i presidi relativi alla cooperazione internazionale, alla trasparenza delle catene di titolarità, all’esecuzione delle confische e alla gestione efficiente dei beni confiscati o sequestrati. Il documento evidenzia altresì la necessità di sviluppare reti inter-agenzia, standard operativi comuni e indicazioni pratiche per porre in essere il freezing, il seizing e il confiscating degli asset, nonché meccanismi di restituzione alle vittime e agli Stati danneggiati, garantendo al contempo il rispetto dei principi di legalità e diritti fondamentali.
Questa iniziativa costituisce un passo strategico per rafforzare l’efficacia del contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo e rientra nel più ampio impegno del FATF nella revisione e attuazione del quadro normativo globale AML/CFT.
Per consultare il comunicato stampa ufficiale cliccare sul link di seguito: https://www.fatf-gafi.org/content/fatf-gafi/en/publications/Methodsandtrends/asset-recovery-guidance-best-practices-2025.html
Il documento ufficiale: Asset-Recovery-Guidance-Best-Practices.pdf.coredownload