AMLA: Programma di lavoro 2025

L’Autorità europea per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, nota come AMLA e istituita dal Regolamento n. 1620/2024/UE ha recentemente presentato il suo piano di attività per il 2025. Con l’insediamento del presidente e del consiglio esecutivo, l’agenzia entra ufficialmente nella fase iniziale della propria operatività, avviando la costruzione delle strutture istituzionali, organizzative e strategiche necessarie per svolgere un ruolo centrale nella risposta dell’Unione europea al riciclaggio di capitali illeciti e al finanziamento di attività terroristiche.
Il programma di lavoro riflette appieno questa fase di avvio e si articola su due direttrici principali, da un lato documentando i progressi raggiunti nei primi mesi dell’anno, dall’altro delineando le priorità per il periodo restante. L’azione dell’AMLA si orienta verso tre risultati fondamentali, previsti dal pacchetto normativo antiriciclaggio dell’UE: la definizione di un corpus normativo unico e coerente per tutti gli Stati membri, lo sviluppo di prassi di vigilanza armonizzate nei settori finanziari e non finanziari e il rafforzamento delle modalità operative e del coordinamento tra le Unità di Informazione Finanziaria, attraverso uno scambio di informazioni efficace e una più stretta collaborazione con le autorità investigative.
Per raggiungere questi obiettivi, l’Autorità ha definito una serie di priorità strategiche di lungo termine. Mira infatti a costruire un quadro normativo antiriciclaggio solido e uniforme su scala europea, promuovendo la convergenza tra le regolamentazioni, le pratiche di vigilanza e le metodologie adottate dalle UIF, tenendo conto dei costi di conformità per gli operatori. Intende inoltre rafforzare la cooperazione tra le diverse categorie di soggetti coinvolti, dalle autorità nazionali competenti alle istituzioni europee, fino ai rappresentanti del settore privato, promuovendo una cultura condivisa nella prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. In un contesto tecnologico in rapida evoluzione, l’AMLA punta a sviluppare competenze capaci di affrontare l’innovazione e i rischi emergenti, costruendo al contempo la propria credibilità istituzionale attraverso trasparenza, responsabilità e una comunicazione efficace verso cittadini e istituzioni. Infine, l’Autorità ambisce a diventare un punto di riferimento globale nella lotta contro questi fenomeni, promuovendo standard elevati e relazioni di cooperazione a livello internazionale.
Sul piano operativo, le attività dell’AMLA per il breve periodo sono concentrate sulla definizione dell’assetto organizzativo, sul reclutamento del personale e sulla creazione delle infrastrutture informatiche fondamentali. Parallelamente, l’agenzia sta preparando l’esercizio delle proprie funzioni essenziali, predisponendo le modalità di vigilanza e il coordinamento delle UIF, oltre a costruire la propria identità istituzionale attraverso una strategia di comunicazione rivolta a tutti gli interlocutori coinvolti.
Durante la prima metà del 2025, l’attenzione si è concentrata sull’organizzazione interna. Sono stati avviati i processi di selezione del personale, nominati i dirigenti e realizzati i primi strumenti per garantire un ambiente di lavoro sia fisico che digitale. Sono state inoltre poste le fondamenta normative e strutturali, è iniziata la pianificazione della futura attività di supervisione e coordinamento e l’AMLA ha stabilito ufficialmente la propria sede a Francoforte.
La seconda parte dell’anno sarà dedicata al consolidamento della struttura operativa, alla definizione delle procedure interne e all’elaborazione del primo ciclo di pianificazione strategica. A partire dal terzo trimestre del 2025, l’Autorità avvierà infatti lo sviluppo del proprio quadro strategico, comprensivo della missione istituzionale e della visione a medio termine, con la redazione di due documenti unici di programmazione riferiti ai trienni 2026-2028 e 2027-2029.
Questo processo darà forma agli obiettivi strategici dell’AMLA e alle sue azioni prioritarie, secondo un approccio fondato sulla valutazione del rischio. Le prime attività si concentreranno sui settori considerati a più alta esposizione, tra cui quello dei fornitori di servizi legati ai cripto-asset. L’esistenza di approcci divergenti tra gli Stati membri in tema di registrazione e autorizzazione potrebbe infatti determinare frammentazioni nella vigilanza e favorire fenomeni di “jurisdiction shopping” da parte di operatori ad alto rischio.
Per evitare queste distorsioni, l’AMLA intende promuovere l’adozione di standard elevati e l’allineamento tra i diversi approcci nazionali in materia di controlli e vigilanza. In parallelo, anche il ramo dell’Autorità dedicato alle Unità di Informazione Finanziaria focalizzerà le proprie analisi iniziali sulle informazioni relative alle cripto-attività, con particolare attenzione alle operazioni transfrontaliere e ai nuovi rischi che caratterizzano questo settore in continua trasformazione.
Fonte: AMLA