Informazioni relative a transazioni sospette associate all’attuazione del PNRR
La UIF (Unità Informazione Finanziaria) ha più volte sottolineato l’importanza della cooperazione attiva in relazione alle operazioni legate al PNRR. In particolare, ne ha evidenziato i potenziali rischi, come riportato nell’ultimo Comunicato Stampa del 29 maggio 2023. Per facilitare la collaborazione tra soggetti obbligati e Uffici della Pubblica Amministrazione, nonché per consentire all’Unità di individuare tempestivamente tali situazioni, il fenomeno PN1 – Anomalie connesse all’attuazione del PNRR è stato introdotto da maggio 2022. Nel complesso, l’analisi condotta rivela che coloro che hanno utilizzato efficacemente l’ampia gamma di informazioni fornite da un solido sistema di monitoraggio e controllo sono riusciti a identificare comportamenti a rischio e stabilire connessioni tra contesti apparentemente indipendenti. Entro la fine di maggio 2023, l’accumulo di segnalazioni classificate sotto il fenomeno PN1 ha raggiunto una somma di 274 segnalazioni di transazioni sospette. La maggior parte di queste categorizzazioni è stata effettuata direttamente dall’Unità designata, utilizzando i rapporti ottenuti prima della diffusione della codifica PN1. Tale determinazione è avvenuta durante la fase iniziale di valutazione ovvero successivamente ad analisi più approfondite. La quota di segnalazioni classificate direttamente dai soggetti segnalanti scende al di sotto del 40%. Il flusso di informazioni ha avuto origine da sole 42 fonti, che a loro volta possono essere classificate in 4 distinti gruppi di informatori. La parte preponderante di questo flusso è da attribuire agli “Uffici della PA”, all’interno dei quali esiste una notevole concentrazione di comunicazioni riguardanti un singolo argomento. Rispetto al flusso complessivo in esame, tale particolare materia rappresenta il 63,1% del totale (pari al 97,7% espresso dagli “Uffici della PA”). Gli organi investigativi hanno ricevuto riscontro per l’88,1% delle informazioni analizzate, a ulteriore conferma dell’efficacia delle classificazioni e delle valutazioni dell’Unità. Nei casi di rischio alto o medio-alto il feedback è stato positivo nell’89,5% dei casi. In termini di tempestività delle segnalazioni, è importante evidenziare che una quota consistente, precisamente il 44,5% del volume totale, è stata trasmessa dopo un arco temporale di oltre 210 giorni dalla data dell’ultima operazione. Questo dato è significativamente superiore alla media osservata complessivamente (nel 2021 solo il 6,3% delle segnalazioni è pervenuto oltre tale lasso di tempo). I tempi prolungati per la maturazione dei sospetti sono da attribuire alla natura intricata e delicata delle valutazioni coinvolte nel fenomeno in esame. È importante notare che la segnalazione spesso avviene solo quando il segnalante decide di non procedere ad ulteriori tranches di erogazione dopo successive verifiche. Ciò è testimoniato dal fatto che all’aumentare dei tempi di elaborazione, aumenta anche la cessazione delle operazioni. Tale situazione evidenzia la necessità di conciliare il rispetto delle tempistiche e degli esiti stabiliti dal Piano con l’implementazione di tutte le necessarie misure antiriciclaggio, a partire dall’onboarding del cliente. Vale la pena ricordare che i contesti UIF riguardano esclusivamente le agevolazioni alle imprese, esclusi gli appalti per l’esecuzione di lavori o la fornitura di servizi. Una parte significativa dei dati segnaletici si riferisce specificamente all’allocazione delle risorse PNRR nell’ambito della Missione 1 – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo. La maggior parte delle segnalazioni riguarda l’accesso non autorizzato e l’utilizzo inappropriato dei fondi. Le irregolarità che hanno dato adito a sospetti coinvolgono spesso elementi simili a quelli riscontrati in altri contesti o fenomeni già ben documentati negli indicatori di anomalia della UIF. Tuttavia, alcune anomalie sembrano derivare da una particolare valutazione condotta dai soggetti che hanno denunciato il comportamento scorretto. Di seguito viene presentata una raccolta di elementi di attivazione di collaborazione attiva più comunemente osservati, che riguardano i soggetti richiedenti; trattasi di specifici ALERT da considerare:
- La recente costituzione dell’organizzazione o il trasferimento della sua sede, la modifica della sua denominazione, la modifica del suo campo di attività e l’adeguamento della sua struttura gestionale sono strettamente connessi alla domanda di accesso finanziario.
- L’approvazione del bilancio avviene in una fase successiva.
- Negli ultimi tempi c’è stato un notevole e improvviso aumento del turnover dei dipendenti.
- Catene partecipative che mancano di trasparenza, rendendo difficile identificare con precisione l’individuo che ne beneficia.
- La mancanza di operazioni tipiche della gestione di un’impresa.
- La difficoltà nel fornire documentazione integrativa o la potenziale contraffazione del documento;
- Cattiva gestione dei rapporti in fase di pre-certificazione;
- Diversa distribuzione dei fondi rispetto allo scopo della misura;
- Collegamenti tra richiedenti diversi che porterebbero all’ipotizzato “doppio finanziamento” (es. stessi consulenti, appaltatori, subordinati, titolari, indirizzi di sedi aziendali, ecc.).