ISSN 2784-9635

Le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale

Lorenzo Midili - 06/02/2023

«La Mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fatto grossi investimenti edilizi, o commerciali e magari industriali. Vede, a me interessa conoscere questa “accumulazione primitiva” del capitale mafioso, questa fase di riciclaggio del denaro sporco, queste lire rubate, estorte che architetti o grafici di chiara fama hanno trasformato in case moderne o alberghi e ristoranti à la page. Ma mi interessa ancora di più la rete mafiosa di controllo, che grazie a quelle case, a quelle imprese, a quei commerci magari passati a mani insospettabili, corrette, sta nei punti chiave, assicura i rifugi, procura le vie di riciclaggio, controlla il potere.. Il segreto bancario. La questione vera non è lì. Se ne parla da due anni e ormai i mafiosi hanno preso le loro precauzioni. E poi che segreto di Pulcinella è? Le banche sanno benissimo da anni chi sono i loro clienti mafiosi. La lotta alla Mafia non si fa nelle banche o a Bagheria o volta per volta, ma in modo globale»

Proprio da questo pensiero prese avvio la c.d. “caccia alla mafia” ad opera di una delle figure di spicco delle istituzioni italiane che, grazie alla sua saggezza, alla sua intellettualità e al suo intuito, divenne un punto di riferimento per tutti i cittadini. Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, colui che, nonostante tutto, si è battuto contro un sistema che sapeva benissimo non lo supportasse, è un uomo che ha messo a disposizione il suo istinto, la sua opera ed il suo giudizio nei confronti del prossimo, anche a costo della propria vita. Una carriera senza confini, seppur piena di ostacoli da affrontare, al pari di Giovanni Falcone o di Paolo Borsellino.

Quando si parla di ostacoli si fa riferimento al fenomeno della criminalità organizzata. Gli anni passano ma il pericolo è ancora attuale. Invero, oggigiorno, le organizzazioni criminali stanno sviluppando, come è noto, una incredibile propensione a perseguire la realizzazione di profitti. Questi si concretizzano in un capitalismo criminale ed in una ricchezza costituita, per lo più, da quotazioni finanziarie in borsa e da partecipazioni societarie di ogni genere.

Questa evoluzione, rispetto ad un passato fatto di ricchezza esclusivamente materiale, ha visto l’estensione delle organizzazioni criminali attraverso un’escalation che è andata dallo sfruttamento dei contadini, alla corruzione generalizzata, alle estorsioni, ai traffici di droga, allo sfruttamento della prostituzione e, infine, agli affari di alta finanza. Di conseguenza, gli esponenti di queste associazioni, hanno mutato il loro modo di porsi e di apparire nella società.

Tale cambiamento li ha proiettati in realtà nuove, addirittura internazionali, ben distanti dal loro contesto socioculturale, spingendoli a farsi affiancare da professionisti, i cc.dd. colletti bianchi, esperti nei settori della politica e della economia, capaci di introdursi, in una commistione tra economia legale e criminale, nei contesti del potere e dell’alta finanza, grazie ai quali si possa reinvestire l’enorme mole di capitali guadagnati illecitamente. Senza il loro apporto professionale, le organizzazioni criminali non potrebbero facilmente reinvestire i proventi degli affari illeciti nell’economia legale.

Esistono, quindi, numerose imprese legali che, celatamente, lavorano come proiezione delle più potenti e pericolose organizzazioni criminali di stampo mafioso. Tali imprese rappresentano un fenomeno degenerativo di origine economica, frutto dell’arricchimento illecito che, con il tempo, è diventato motivo di impoverimento economico e di decadimento civile ed etico della società, suscitando il pericolo del dirottamento degli investimenti esteri altrove, con una consequenziale alterazione dell’economia del Paese.

Le imprese legali subiscono direttamente questo fenomeno, purtroppo vittime pur essendosi allineate ai principi dell’etica sociale d’impresa e della correttezza verso i consumatori, i dipendenti e i risparmiatori. Esse vengono danneggiate subendo una forte concorrenza, oltre al rischio di essere accomunate superficialmente alle imprese mafiose.

L’attività economica criminale sul mercato legale è resa pervadente soprattutto dalla fitta rete di relazioni con i poteri dell’economia, della politica e della società, nonché dalla vicinanza con commercialisti e altri liberi professionisti, venduti proprio alle organizzazioni criminali. Tali figure, gravitanti intorno alle associazioni di stampo mafioso, costituiscono la risorsa più importante che esse posseggono. L’impresa mafiosa trova le motivazioni del crimine non solo nell’arricchimento materiale ma anche nella stessa volontà di infrangere le leggi, nella sete di potere e nella volontà di porsi al di sopra di tutti, violando la moralità e le regole della collettività. Tale fenomeno criminale rappresenta un’emergenza sempre più forte a causa della sua pericolosità sociale ed economica.

Ancora oggi, appare difficile dire cosa sia realmente la mafia più di quanto non lo fosse in passato ma, grazie anche al contributo, alle iniziative e al nuovo metodo di indagine del Gen. Carlo Alberto dalla Chiesa, che risaliva l’albero genealogico di ogni famiglia per comprenderne la provenienza, le attività illecite e le attività di riciclaggio, e agli insegnamenti di Giovanni Falcone che ricordava l’importanza di dover “seguire i soldi”, al tempo d’oggi, è stata fatta un pò più di chiarezza su quello che è la vera mafia. Si tratta di una struttura disciplinata da regole rigide, non scritte, ma che si tramandano oralmente e che prende le forme di una vera e propria istituzione, ormai infiltrata nel tessuto sociale, economico e politico. Per contrastare questo tipo di criminalità, ormai transnazionale, risulta così fondamentale lo sviluppo di indagini patrimoniali basate su un’analisi approfondita dei flussi finanziari e delle movimentazioni di denaro.

In questo scenario, può dirsi che la globalizzazione ha facilitato lo spostamento di beni e di persone, sottraendoli alle normative italiane. Risulta necessario, quindi, garantire la tracciabilità dei capitali trasferiti all’estero, impedendone il movimento qualora questa trasparenza non fosse garantita. Gli imprenditori, i lavoratori, i professionisti ed i cittadini che sono al servizio della legalità devono far rifiorire quel concetto di moralità diffusa di cui sì ha bisogno nel contesto sociale, politico ed economico, contrastando la corruzione dilagante che mina la tenuta di tutto il sistema economico. La criminalità organizzata non è nemica solo delle Istituzioni poiché essa mette in pericolo lo stesso sviluppo del Paese, impedendo il rispetto della democrazia e del diritto; la sensibilità civile della generalità dei consociati deve, quindi, farsi promotrice di questa lotta, il cui esito positivo è nelle mani di tutti noi, seguendo le orme e le intuizioni di chi ha dato anche la propria vita per la giustizia e per la tutela di tutti.