ISSN 2784-9635

Risoluzione storica sull’intelligenza artificiale

Arianna Marchi - 29/03/2024

 

Con una decisione unanime, l’Assemblea Generale, senza bisogno di voto, ha abbracciato una risoluzione guidata dagli Stati Uniti. Questa risoluzione, sostenuta da oltre 120 Stati membri, pone grande enfasi sull’importanza di sostenere e promuovere i diritti umani in relazione all’intelligenza artificiale, coprendone lo sviluppo, l’implementazione e l’utilizzo. L’Assemblea ha riconosciuto l’immenso potenziale dei sistemi di intelligenza artificiale nel promuovere il progresso verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. In particolare, questo segna la prima volta in cui l’Assemblea ha adottato una risoluzione riguardante la regolamentazione di questo settore in espansione. Lodando la risoluzione, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha recentemente affermato che la sua approvazione significherebbe un passo avanti rivoluzionario nel garantire l’uso sicuro e responsabile dell’intelligenza artificiale. Inoltre, l’Assemblea ha esortato tutti gli Stati membri e le parti interessate ad astenersi o a interrompere l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale che violano il diritto internazionale sui diritti umani o presentano rischi ingiustificati per il godimento degli stessi.

Per garantire che agli individui siano concessi gli stessi diritti e tutele online e offline, è imperativo salvaguardare tali diritti durante l’intero ciclo di vita dei sistemi di intelligenza artificiale. L’Assemblea ha invitato tutte le parti interessate, compresi gli Stati, il settore privato, la società civile, le organizzazioni di ricerca e i media, a partecipare attivamente allo sviluppo e all’approvazione di approcci e quadri normativi e di governance che promuovano l’uso sicuro e affidabile dell’IA. Riconoscendo le disparità nei progressi tecnologici sia all’interno che tra i paesi, l’Assemblea riconosce le sfide uniche affrontate dalle nazioni in via di sviluppo nel tenere il passo con la rapida innovazione. Per affrontare questo problema, gli Stati membri e le parti interessate sono esortati a collaborare e fornire sostegno ai paesi in via di sviluppo, consentendo loro di accedere a opportunità inclusive ed eque, colmare il divario digitale e migliorare l’alfabetizzazione digitale. Prima della sua adozione, il progetto di risoluzione è stato presentato da Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice degli Stati Uniti e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite.

Con ottimismo ha espresso il desiderio che il dialogo collaborativo e produttivo che ha portato all’adozione di questa risoluzione serva da modello per le future discussioni sulle sfide dell’intelligenza artificiale in vari settori. In particolare, ha menzionato l’importanza di affrontare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla pace, sulla sicurezza e sull’uso militare responsabile. Thomas-Greenfield ha riconosciuto che la risoluzione si basa sugli sforzi esistenti delle Nazioni Unite, come l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) e il Consiglio per i diritti umani. Ha sottolineato che è inteso a integrare le prossime iniziative delle Nazioni Unite, compresi i negoziati per un patto digitale globale e il lavoro dell’organo consultivo di alto livello del Segretario generale sull’intelligenza artificiale. Inoltre, Thomas-Greenfield ha sottolineato il dovere e l’opportunità della comunità internazionale di governare questa tecnologia piuttosto che esserne governata. Ha ribadito l’impegno a sviluppare e utilizzare l’intelligenza artificiale concentrandosi sull’umanità, la dignità, la sicurezza, i diritti umani e le libertà fondamentali. Infine, ha chiesto un impegno per colmare il divario digitale sia all’interno che tra le nazioni e a sfruttare questa tecnologia per promuovere priorità condivise relative allo sviluppo sostenibile.

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