ISSN 2784-9635

Sintesi della Relazione annuale a cura della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga

Giulia La Bianca - 08/08/2023

 

  1. Narcotraffico e la fine della pandemia

Il dato che emerge, nel 2022, a conclusione, di fatto, della crisi pandemica, è una sostanziale ripresa delle importazioni di stupefacenti, in quantità equiparabili ai periodi precedenti, per alimentare una crescente domanda, connessa al ritorno ad una vita sociale più intensa.

Difatti, i cartelli del narcotraffico stanno smaltendo, con l’immissione nei flussi di traffico, le eccedenze residue di prodotto. Le organizzazioni criminali, capitalizzando l’esperienza maturata nella fase pandemica, trasformatasi in un grande laboratorio per l’individuazione di nuove soluzioni per rendere il traffico più efficiente, gestiscono le transazioni illecite, sia utilizzando gli schemi operativi tradizionali, sia le soluzioni innovative, come corrieri postali e commerciali e le piattaforme crittografate.

  1. Narcotraffico e criminalità organizzata.

L’esame del narcotraffico nella sua dimensione associativa conferma che la produzione e la commercializzazione degli stupefacenti continuano a rappresentare due dei principali settori di interesse della criminalità organizzata e costituiscono un fenomeno transnazionale che opera su un mercato mondiale, grazie soprattutto a una domanda sempre crescente, correlata ad un bacino di consumatori che non mostra segnali di ridimensionamento.

Il mercato degli stupefacenti è diventato sempre più esteso, articolato e complesso, non solo per il proliferare di nuove sostanze psicoattive illecite o per l’apertura di nuovi mercati, ma soprattutto per la varietà delle reti relazionali che legano i gruppi criminali coinvolti nel narcotraffico, alla costante ricerca di solide alleanze, validi asset per la logistica e nuove opportunità per incrementare i profitti. In tale cornice, risulta ragguardevole il numero di indagini, che documenta l’operatività di gruppi misti, costituiti da sodali di diverse etnie, in funzione del rispettivo interesse, così come quelle che hanno documentato le interazioni tra componenti stranieri e gruppi italiani.
L’osservazione dei fenomeni e l’analisi degli indicatori offerti dalle attività antidroga concluse nel 2022 dalle forze di polizia, sotto il coordinamento della Direzione centrale per i servizi antidroga, consentono di enucleare due aspetti di novità rispetto alle rilevazioni precedenti. Si tratta del crescente impiego della tecnologia crittografica, vero e proprio ostacolo allo sviluppo delle indagini per il contrasto del traffico di stupefacenti e le contiguità che, in ambito portuale, agevolano la movimentazione dei container, nei quali è occultato lo stupefacente. Sul secondo aspetto, è stato dedicato, nella relazione di quest’anno uno specifico focus, riguardante le modalità di trasferimento dello stupefacente all’esterno del porto. La capacità di controllo degli scali, un’affinata analisi di rischio per l’individuazione dei container contaminati, il monitoraggio delle piattaforme informatizzate per la movimentazione dei contenitori all’interno degli hub, si apprestano a diventare, nel prossimo futuro, la “linea rossa” lungo cui correrà, negli scali nazionali e ancor più nei grandi porti europei, l’azione repressiva del narcotraffico. Con riguardo al primo aspetto, invece, i recenti sviluppi della tecnologia telefonica e un ambiente informatico sempre più complesso costituiscono strumenti potenti di cui si avvalgono le organizzazioni criminali per tessere le proprie trame.

   3. Narcotraffico e transazioni telematiche.

La riduzione delle distanze e la facilità di scambio di beni e informazioni ci inseriscono in una dimensione di “a-territorialità” ove sono in continua crescita le transazioni economiche effettuate per via telematica, mediante l’utilizzo dei canali di e-commerce, sfruttando le enormi potenzialità del web. Secondo i dati dell’Osservatorio e-Commerce B2C, infatti, nel 2021 le vendite online sono aumentate in ogni parte del mondo e mostrano un trend in ulteriore crescita in prospettiva futura. In Italia, nel 2022, sono state totalizzate oltre 630 milioni di spedizioni, in crescita del 10% rispetto allo scorso anno. Le opportunità che la rete offre in termini di facilità di accesso ed anonimato, la possibilità di effettuare pagamenti utilizzando monete virtuali e l’innovazione connessa alle spedizioni facilitano lo sviluppo di nuove forme d’imprenditoria delinquenziale, favorite dal requisito della celerità, del sistema commerciale del web.
Quello degli stupefacenti è un mercato in continua espansione, non solo nel web ad accesso comune, ma anche e soprattutto in quella parte della rete (deep web e dark web), in cui è possibile entrare solo attraverso l’utilizzo di particolari software di “anonimizzazione” e delocalizzazione (es. T.O.R.).
Per contrastare queste attività la DCSA, nell’ambito del progetto “Hermes”, ha dotato alcuni reparti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di apparecchiature portatili RAMAN.

  1. Narcotraffico e attività di contrasto.

 Considerando solo gli interventi con risvolti di rilevanza penale, nel 2022 sono state condotte 19.198 operazioni (-10,54% rispetto al 2021), che hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, di 26.685 persone (-12,12%), di cui 9.105 stranieri (-2,38%) e 1.126 minori (+14,78%), nonché al sequestro di 75.007,03 kg (-19,17%) di sostanze stupefacenti. Sul fronte dei decessi per abuso di stupefacenti, si rileva un incremento pari allo 0,68%. I sequestri singoli più significativi, in termini quantitativi, sono stati effettuati nelle seguenti località:

– per la cocaina, 1.515,40 kg a Gioia Tauro (RC);
– per l’eroina, 43,06 kg a Milano;
– per l’hashish, 628,10 kg a Pisa;
– per la marijuana, 2.153,85 kg a Bedizzole (BS);
– per le droghe sintetiche, 3.977 dosi a Roma.

Prendendo in esame le macroaree, nel 2022 il Nord risulta prevalente con il 42,66% delle operazioni antidroga complessive, seguito dal Sud e Isole con il 31,13% e dal Centro con il 26,21%. Il Lazio, con un totale di 3.303 operazioni, emerge, come valore assoluto, rispetto alle altre regioni; seguono in questa particolare classifica: Lombardia, Campania, Puglia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia. I valori più bassi sono stati registrati in Valle d’Aosta, Basilicata ed in Molise. Rispetto al 2021, in percentuale, gli interventi di polizia sono aumentati, principalmente in Trentino A.A., nelle Marche e in Umbria, mentre i cali più elevati, in percentuale, sono stati registrati in Basilicata, Valle d’Aosta, Molise, Sicilia, Friuli V.G., Piemonte e Sardegna. Nel 2022, in Italia sono stati sequestrati stupefacenti per 75.007,03 kg, di cui 24.563,40 kg (32,59%) presso le aree di frontiera, a fronte dei 92.792,94 kg sequestrati nel 2021, dei quali 26.755,87 kg (28,83%) in aree frontaliere. Nel 2022, in definitiva, la quantità complessiva di droga, intercettata presso i vari ambiti frontalieri, ha fatto registrare un decremento dell’8,19% rispetto al 2021. Tra le sostanze sequestrate in kg nel 2022, la cocaina, con l’83,17% sul totale intercettato alle frontiere, è la prima sostanza, seguita dalla marijuana, dall’hashish, dalle altre droghe, dall’eroina e dalle droghe sintetiche. Il 2022 ha registrato decrementi per le quantità sequestrate (hashish, -33,79%, marijuana, -29,59%, piante, -31,51%), il numero delle operazioni e delle denunce all’Autorità Giudiziaria è in incremento per l’hashish, rispettivamente del 6,43% e del 9,91%, mentre sono in diminuzione per la marijuana (-31,41%, e -38,21%). Le operazioni di polizia finalizzate al contrasto dei derivati della cannabis sono state 9.479 (5.708 per hashish, 3.158 per la marijuana e 613 per le piante di cannabis), le denunce 10.667 di cui: per hashish 6.608, con 3.541 soggetti tratti in arresto; per la marijuana 3.339, con 1.822 soggetti tratti in arresto; per la coltivazione di piante 720, con 386 soggetti tratti in arresto. Del totale dei denunciati, per condotte concernenti i derivati della cannabis, 3.090 (28,97%) sono di nazionalità straniera, in particolare marocchina, tunisina, albanese, gambiana e egiziana; tra questi, i soggetti tratti in arresto sono 1.590 (51,46%). Tra gli 840 minori denunciati per i reati concernenti questa sostanza, 135 (16,07%) sono di nazionalità straniera, in particolare marocchina, tunisina, albanese, rumena e egiziana. Rispetto al tipo di reato, le denunce hanno riguardato per il 97,92% il traffico/spaccio, per il 2,06% quello di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e per lo 0,02% gli altri reati previsti dalla normativa. Del totale dei denunciati all’Autorità Giudiziaria per cannabis, il 23,41% appartiene alla fascia di età maggiore o uguale ai 40 anni, il 22,76% a quella compresa tra i 20 e i 24 anni, il 15,74% a quella compresa tra i 25 e i 29 anni.